Il Cammino delle Foreste Sacre: il nostro racconto!

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Foto di @IreneCCloset

Il Cammino delle Foreste Sacre: il nostro racconto!

Il Cammino delle Foreste Sacre, che è parte del Cammino dell’Alta Via dei Parchi, è un cammino che dura 7 giorni (ma noi l’abbiamo fatto in 6 giorni) che parte da Lago di Ponte di Tredozio (Emilia Romagna) e arriva a La Verna (Toscana), per un totale di 100 km di cammino che al 99% si svolgono all’interno della foresta e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

In questo diario di viaggio troverete emozioni e tappe di questo cammino, che spero vi siano d’aiuto e di ispirazione per la vostra prossima avventura!

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GIORNO 1

TAPPA: Lago di Ponte – San Benedetto in Alpe

DURATA: 4 ore

KM: 10 km

DISLIVELLO POSITIVO: 495 metri

ALLOGGIO PER LA NOTTE: Maneggio Rio Destro


Siamo partiti per un nuovo cammino zaino in spalla e come dei Superman un po’ particolari passiamo dai tacchi e giacca agli scarponi e allo zaino in un secondo: ci piaaaaace!

Perché in uno stesso cuore possono convivere avventure zaino in spalla e vestiti alla moda e

rossetto rosso  (Okay, in me di più, Giova vivrebbe in tuta ma questo un altro discorso ahahah!)

Fatto sta che siamo ufficialmente partiti per un un nuovo CAMMINO!

Il cammino delle Foreste Sacre, 6 giorni zaino in spalla tra i boschi arancioni, rossi e gialli del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, uno dei luoghi italiani più belli per ammirare il foliage.

Sono 6 giorni in cui raramente incontreremo centri abitati o auto e saremo immersi nella foresta centenaria, tra cascate, eremi, abbazie, piccole case che ci offriranno alloggio e… spero immersi in non troppa pioggia!

Sarà un’avventura, anche questa volta, e ilnostro primo cammino in autunno inoltrato, e non vediamo l’ora di portarvi con noi e di respirare a pieno questo contatto con la natura, questo silenzio, questa pace, queste cose semplici e mettere uno stop a queste giornate frenetiche della vita di città. Almeno per qualche giorno.

Siamo partiti da Lago di Ponte, in Emilia Romagna con quel pizzico di emozione che caratterizza ogni cammino: ce la faremo? Sarà troppo impegnativo? E se piove tutto il tempo? Mille dubbi come al solito ma, andando avanti con l’esperienza sempre più certezze di potercela fare.. Speriamo perchè questa volta il meteo non è a nostro favore.

Beh, però oggi, per la prima tappa la pioggia ci ha graziati complice il super vento: vedevamo le nuvole cariche di pioggia tentare di scaricare qualche goccia per poi essere letteralmente spazzate via, in un turbinio di vento, sole, acqua a ripetizione

Qui è tutto arancione, giallo e rosso. Tutto.

Si cammina letteralmente su un tappeto, una coperta di foglie colorate.

Appena arriva una folata di vento da lontano vedi piovere oro ed è uno spettacolo meraviglioso.

E poi, quanto mi mancava camminare nella natura così, in solitario, solo con il suono del vento tra gli alberi, l’orecchio teso a carpire i suoni degli animali che si nascondono lontani da noi, la fatica nelle salite, il sollievo nelle discese (che poi dura poco perché alla fine sono le più dure ahahah!), arrivare all’alloggio stanchissimi ma soddisfatti.

Trovare l’alloggio per la notte stato un vero e proprio delirio: nonostante il foliage sia in ritardo e sia ora nel pieno, qui dopo il ponte ha chiuso praticamente tutto. Abbiamo trovato un alloggio ancora aperto per miracolo al nostro arrivo a San Benedetto in Alpe, delle signore anziane gentilissime ci ospitano nel loro maneggio: la grande sorpresa è che ci hanno fatto trovare le tagliatelle al ragù, ehi siamo ancora in Emilia Romagna, ma al ragù di seitan. “Gliele ho fatte provare a mio marito e non si è accorto della differenza”. Era pazzesco, ma non mi aspettavo niente di meno da queste zone ehehe!

E ora, stanchi morti a letto, pronti per la giornata di domani. Saranno 20km e dato che le ore di luce sono poche dobbiamo partire molto presto per arrivare in tempo, prima del tramonto.

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GIORNO 2

TAPPA: San Benedetto in Alpe – Castagno d’Andrea

DURATA: 9 ore

DISLIVELLO POSITIVO: 100

KM: 23

ALLOGGIO PER LA NOTTE: B&B il Vado

Oggi lo ammetto che è stata dura. Vi scrivo da davanti al camino dalla signora che ci ospita nella sua casa a Castagno d’Andrea dopo una tappa che letteralmente non finiva più e che mi ha fatto già capire alcune cose di questo cammino:

  1. Il dislivello segnato in cartina è quello lineare e non reale. Ovvero, a nostro parere è segnalato il mero calcolo della quota più bassa che si raggiunge nella tappa e quella più alta. In questo caso era 700 metri di dislivello. Il dislivello reale, cioè considerato il fatto che la tappa è tutto un sali e scendi di monti è di 1100 metri (cioè abbiamo fatto non solo una salita lineare ma moltissime, quasi per tutto il percorso), quindi più del doppio di quello che ci aspettavamo. Bella impegnativa, con 20 km inoltre da percorrere!
  2. Camminare in autunno/ inverno non è come camminare in estate o tarda primavera. Bella scoperta direte voi!  No, non si tratta delle temperatura. Mi riferisco alle ore di luce, che sono poche, che su tratte lunghe so fanno sentire a livello psicologico. Non fa piacere a nessuno essere nel bosco dopo il tramonto, anche se ben attrezzati con le frontaline, se alle 17 fa buio e hai 8/9 ore di cammino devo sfruttarle fino alla prime luci dell’alba, questo vuol dire partire alle 6.30 al massimo ma soprattutto non fare troppe pause e quindi trottare. Bello impegnativo.

Ne vale la pena? Il foliage spettacolare, le bellissime cascate che abbiamo attraversato, un gran parte del sentiero percoso a bordo di un ruscello immerso nel giallo e nell’oro. Uno spettacolo. Ah. Abbiamo preso la pioggia solo un’ora prima di arrivare all’alloggio: super fortuna.. per or,  sta andando alla grande al meteo, contrariamente alle aspettative.

Domani sarà durissima. Vi racconterò! Stanotte nanna presto.

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GIORNO 3 e GIORNO 4

TAPPA GIORNO 3:Castagno d’Andrea a Camaldoli (Passando da Campigna dove non ci siamo fermati per mancanza di alloggio, così abbiamo unito due tappe).

DURATA: 10 ore

KM: 25 km

DISLIVELLO POSITIVO: 800 metri (sarebbero 1500)

ALLOGGIO PER LA NOTTE: Oasi del Divin Maestro

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TAPPA GIORNO 4: Camaldoli a Badia Prataglia

DISLIVELLO: 772 metri

DURATA: 5 ore

KM: 18 km

ALLOGGIO PER LA NOTTE: La casa di Gloria

È ufficiale abbiamo preso la pioggia, la grandine e pure la nebbia.. eravamo stati fin troppo fortunati! Freddo, si, perché la temperatura è scesa fino ad 1 grado, in quota: ma lo spettacolo è di quelli romanticamente, drammaticamente bellissimi. La bellezza della natura (e la sua potenza) sono devastanti.

Oggi voglio dirvi una cosa importante.

Da quando faccio cammini mi sono resa conto che le persone, anche quelle che non camminano con te, fanno parte dell’esperienza del cammino. Le persone che ti accolgono alla sera stanchissimo, che ti preparano un panino quando sei affamato o semplicemente che si fermano a chiacchierare con te, senza pregiudizi perché ti vedono fangoso, con uno zaino enorme in spalla.

Andando lentamente, al ritmo del cammino, tutto rallenta e presti attenzione (e ringrazi) a ogni singola cosa. La signora che ci ha ospitato a Castagno d’Andrea nella sua casa per la notte, sapendo che eravamo senza pranzo per il giorno successivo e che, oltretutto,avremmo dovuto unite le tappe 3 e 4 (Da Castagno d’Andrea a Campigna da Campigna a Camaldoli) per mancanza di alloggi a Campigna  (tutto chiuso), si è offerta non solo di portarci con la sua auto alla prima bottega di alimentari aperta ma anche di portarci fino alla chiusura della strada, per farci accorciare un po’ la lunga tappa che ci sarebbe spettata. Un gesto di bontà disinteressato che a noi ha evitato di rimanere senza cibo e probabilmente al buio nel bosco al pomeriggio. E ringrazi.

Tra grandine, nebbia, e una giornata intera trascorsa senza più incontrare un umano, arrivare dalle suore a Camaldoli è stato rigenerante: sorrisi, una stanza calda, una minestra di verdure dell’orto. Bellissimo. Il calore dentro e fuori. Ed è a Camaldoli che abbiamo incontrato Beniamino, Pellegrino come noi, lui però in viaggio da mesi, anzi, anni, in Europa ed in Italia, che ci ha raccontato delle sue mille esperienze (mille vite) che ha vissuto camminando. Lui non si è più fermato.

E noi lo capiamo. Camminare; tornare al ritmo lento, ti fa apprezzare ogni singola cosa. Ogni singola cosa.

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GIORNO 5

TAPPA: da Badia Prataglia a Rimbocchi

DURATA: 7 ore

DISLIVELLO POSITIVO: 856 metri

KM: 23

ALLOGGIO PER LA NOTTE: Affittacamere Franci e Silvia

Ieri mattina ci siamo imbattuti in un gruppo di una ventina di daini con delle corna bellissime: cerchi, cerchi, cammini nel bosco per ore e poi tac, quando meno te l’aspetti, ti trovi a tu per tu con questi meravigliosi abitanti del bosco. Imponenti e fieri.

Oggi invece, salivano sul nostro sentiero, mentre noi scendevamo, una famiglia di cinghiali. Ci siamo guardati negli occhi da lontano, aspettando l’uno la mossa dell’alto in silenzio, poi, capito che era tutto okay, sia noi che loro, ci siamo osservati ed infine hanno deciso di proseguire su per il monte. Degli animali stupendi che hanno tutto il mio rispetto, come i daini e ogni forma di vita.

Una domanda che mi viene fatta spesso quando faccio cammini è: “Non hai paura di camminare da sola nel bosco?”. È il concetto di “solo” che fa la differenza quando si è nella natura.

La verità è che non si è mai soli, anzi, siamo CIRCONDATI da vita impetuosa, brulicante e operativa. Ma talvolta silenziosa, che si manifesta solo a chi la sa ascoltare. Tutto è vivo: gli alberi intorno a te, il muschio sulle rocce, gli insetti tra le foglie cadute sotto ai tuoi piedi, le talpe che scavano sotto di te in questo momento, i vermetti che mangiano il legno caduto, i funghi sulle cortecce, gli scoiattoli che dormono in attesa della primavera negli alberi che ci circondano, i cervi ed i daini, i cinghiali ed i lupi, che tu non lo sai, ma quante volte loro ti hanno visto, ti hanno ascoltato, ti hanno fiutato mentre camminavi.

Quando cammini in una città deserta, in una casa abbanondata, la sensazione è di solitudine e abbandono è profondo, nel bosco e nella natura non può succedere, perché la verità ə che non sei mai solo.

Spesso oggetto di pregiudizi, come molti animali d’altronde, se trattati con rispetto, fiducia e attenzione ovviamente, senza il nostro costante umano senso di “superiorità” nei confronti degli animali e che tutto ci sia dovuto (e se, succedono degli incidenti, è sempre di default colpa degli animali) sono animali meravigliosi che condividono con noi boschi, pianeta e questo cammino nella foresta.

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GIORNO 6: L’ARRIVO

TAPPA: da Rimbocchi a La Verna

DURATA: 4 ore

DISLIVELLO POSITIVO: 710 metri

KM: 11

ALLOGGIO PER LA NOTTE: nessuno, arrivo alla macchina

Dopo 100 km a piedi zaino in spalla sul Cammino delle Foreste Sacre, dopo 6 giorni di cammino tra le Foreste Sacre del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi tra Toscana ed Emilia Romagna, dopo aver preso pioggia, grandine, vento. Dopo esserci imbattuti in una famiglia di cinghiali e in una famiglia di daini, in un gatto guida escursionistica ed una lepre birbante. Dopo una quantità infinita di schiacciata Toscana mangiata e di cioccolato dei monaci dell’Eremo di Camaldoli con le nocciole intere, dopo aver dormito dalle suore, da anziane persone che abitano in vecchie abitazioni storiche in paesi ormai quasi disabitati e da giovani che hanno deciso di investire nuovamente in queste zone (anche grazie ai cammini). Dopo un sacco di storie di vita ascoltate e raccontate. Dopo una media di 700 metri di dislivello positivo ogni giorno e un minimo di 11 ed un massimo di 26 km al giorno percorsi. Dopo il 99% del cammino trascorso  completamente immersi nella foresta che in quota era spettrale e nuda, spesso avvolta dal muschio umido e da una coperta spessa di foglie secche impregnate di acqua e nelle quote più basse ancora illuminata dal giallo, rosso e arancione del foliage sulle fronde. Dopo aver parlato tanto, ma anche riflettuto tanto, accolto un nostro amico per le ultime due tappe e conosciuto tante persone e reso grazie per i loro gesti di bontà, da un piatto caldo fino ad una chiacchiera lungo la via, siamo arrivati al Santuario della Verna, punto di arrivo del Cammino delle Foreste Sacre.

Dopo l’Alta Via numero 1 e numero 2 della Valle D’Aosta, la Francigena da Lucca a Roma e la Via degli Dei, abbiamo completato un nuovo cammino.

Ancora una volta con quella sensazione di felicità per essere arrivati e aver vissuto un’avventura straodinaria, del tornare alla nostra casa e alle nostre prossime avventure, ma anche con quel profondo senso di mancanza nel perdere questo equilibrio rigenerante fatto di ritmi lenti, buon cibo, contatti con nuove persone, sport e natura.

Ma è ufficiale, non ci fermeremo. Aspettando Santiago nel 2022, iniziamo a pianificare i prossimi cammini. Chissà…

Grazie per averci seguiti anche in questa meravigliosa avventura, come sempre il vostro supporto ə stato straordinario. Grazie! Si torna a casa!

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2 thoughts on “Il Cammino delle Foreste Sacre: il nostro racconto!

  1. Ciao Irene, bellissimo racconto! Io ti ho trovata proprio perchè vorrei farlo a breve. Per questo approfitto della tua esperienza chiedendoti: si arriva con i mezzi pubblici al punto di partenza? E da La Verna ci sono mezzi per arrivare ad Arezzo o Firenze per prendere un treno? Ti ringrazio infinitamente se vorrai rispondermi! ;-)

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