Itinerario di viaggio Argentina, Patagonia, Terra del fuoco

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Nuova partenza, nuovo viaggio: Argentina, arriviamo! :)

Questo è il diario di viaggio di questa nuova avventura in Sud America: spero possa esservi di ispirazione e di aiuto nel programmare il vostro prossimo viaggio!


Viaggio realizzato in Collaborazione con #presstour by @turisanda1924 *Suppliedby *Sponsorizzatoda

 

GIORNO 1:  BUENOS AIRES

Sono appena attirata a Buenos Aires, prima tappa di questo viaggio itinerante in Argentina e subito mi sono accorta che:

Sembra di passeggiare per le vie di Barcellona, poi tra i quartieri di Parigi, tra le zone più moderne del lungo fiume/mare dei paesi del Nord e nei locali più cool sui grattacieli di Los Angeles: Buenos Aires è un mix così potente di culture che rimani quasi stordito nel tentativo di scoprire l’anima più vera 😍

Puerto Madeira, zona cool per aperitivi e cene, grazie ai suoi locali moderni affacciati sul fiume. Poco distante da qui si trova il Trade Skybar, un locale al 19 piano dal quale si gode di un’incredibile vista sulla città.

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Buenos Aires viene anche chiamata la città che non dorme mai: la vita notturna della capitale è incredibile! Ci sono un sacco di locali, teatri, spettacoli ed eventi!

Puoi parlare anche in Italiano, in molti qui ti capiscono: praticamente ogni argentino ha una connessione vicina o lontana con una persona italiana. La storia di Buenos Aires è strettamente legata anche all’Italia e qualche parola della sua lingua deriva proprio dall’italiano (anzi, da alcuni dialetti, come il genovese ed il napoletano!) 🇮🇹

Il quartiere de la Boca, i suoi colori, la sua energia ha confermato quello che mi aspettavo di vedere: qui si vive una vita forte e passionale! Qui i nostri antenati italiani vivevano in condizioni di povertà: ma la rinascita ha creato un vero e proprio coloratissimo museo a cielo aperto, un inno all’Argentina e alle figure più conosciute della sua storia, calcio compreso 🇦🇷

La Boca era l’antica zona portuale: qui si insediarono gli italiani da fine 800 (durante la prima ondata di migrazione): erano tanti qui i genovesi ed i napoletani (Non a caso la lingua argentina deriva tante parole dal genovese e dal napoletano!)

I Conventillos Erano le abitazioni di noi italiani: una sola stanza per famiglia (anche molto cara!). Il bagno e la cucina erano condivisi su più famiglie. Pensate che per 94.000 persone erano disponibili 2.200 stanze 🥲

I Conventillos che si trovano nella via del Caminito (quartiere de La Boca) oggi fanno parte di un museo a cielo aperto creato negli anni ‘50 dal pittore Quinquela Martin!

La Plaza de Mayo, simbolo della città e della lotta delle madri della Plaza di Mayo, con il loro pannolino in tela bianca sul capo, mi ha ricordato che questo Paese ha vissuto una terribile dittatura fino al 1983 e queste madri, queste nonne, ancora lottano per le conseguenze di quel periodo e per i loro cari.

Questa è la piazza più antica e simbolo della città dove da sempre si svolgono le più grandi manifestazioni.

Famosa anche per le incredibili madri di Plaza de Mayo sono le madri dei desaparecidos, i 30.000 oppositori alla dittatura argentina (1976/1983) che sono scomparsi (desaparecidos) e che con ogni probabilità sono stati uccisi (spesso drogati e buttati dagli elicotteri negli oceani). Le donne incinte venivano fatte partorire e poi uccise: i figli dati in adozione. Le madri e le nonne di Plaza de Mayo si battono per ritrovare i desaparecidos e i più di 300 bimbi (ormai adulti) dati in adozione: ne hanno trovati 133.

Il loro emblema, un fazzoletto bianco annodato sulla testa, è il loro simbolo di protesta: originariamente era un pannolino in tela usato per i neonati.

In Plaza de Mayo si trova anche la cattedrale metropolitana di Buenos Aires all’interno del quale è collocato il mausoleo di San Martin, protetto da delle guardie: è un personaggio simbolo importantissimo per la storia dell’Argentina (e non solo!) in quanto colui che ha liberato Argentina, Perù e Cile dagli spagnoli.

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GIORNO 2: EL CALAFATE

Seconda tappa.. Patagonia 🇦🇷

Siamo atterrati ad El Calafate che ci ha accolti con venti ad 80km/h, così forti che per scendere dall’aereo srotolano una corda alla quale attaccarsi!

E ci hanno detto che qui può capitare: la Patagonia  è natura e potenza allo stato puro, qui normalmente le 4 stagioni si vivono in un giorno.

Se da noi abbiamo i lungo mare, ad El Calafate c’è quello che ho subito ribattezzato il “Lungo Patagonia”: il paesino che si trova sul lago Argentino a 80km circa dal Perito Moreno si trova in mezzo a infiniti km di puro niente, così, la strada che circonda il paese si affaccia su quello che vedete in queste foto.

È da qui che partiremo in questi giorni per andare a vedere i ghiacciai, i laghi, le montagne, gli iceberg è tutto ciò che questa terra ci permetterà di vedere!

 

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GIORNO 3: IL GHIACCIAIO DI UPSALA ED I SUOI ICEBERG E ESTANCIA CRISTINA

Immaginavo che la Patagonia fosse bella, ma il primo giorno qui mi sono ricreduta. La Patagonia va oltre ogni immaginazione.

Penso di aver visto la cosa più bella della mia vita, non scherzo: letteralmente ero talmente estasiata che ho dovuto fare un balletto della felicità ed un urletto perché non riuscivo a contenere l’entusiasmo! 😍

Abbiamo navigato per due ore tra gli iceberg  lungo il Lago Argentino ed il Canal Cristina, circondati da montagne innevate, praterie infinite ed un’acqua celeste surreale per arrivare ad Estancia Cristina dove da qui, in 4*4 abbiamo raggiunto un punto panoramico meraviglioso sul ghiacciaio Upsala che dà origine agli iceberg attraverso i quali abbiamo navigato.

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Oggi ho capito che, per quanto l’uomo ci provi e ci abbia provato a creare opere d’arte straordinarie, non riuscirà mai ad eguagliare ciò che di meraviglioso può creare la natura.

Le foto non riusciranno mai a spiegare quanto è bello questo posto: davvero, se avrete mai la possibilità, vi consiglio e vi auguro davvero di poter venire ad ammirare questi luoghi.

Che dire se non che non si può non commuoversi difronte a cotanta bellezza? 🥹

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Questi luoghi fanno parte del Parco Nazionale Los Glaciares che è super protetto: in questa parte non si può camminare senza guide ed è severamente vietato camminare fuori dai sentieri per non rovinare le rocce, che tra le altre cose sono ricche di fossili.

Il “Parco Nazionale de Los Glaciares” 4.500 km² e patrimonio UNESCO, non solo per la sua incredibile bellezza, ma anche perché la particolare struttura geologica fa si che il ghiacciaio si formi a soli 1500 m di altezza ( 2500 metri nelle altre parti del mondo) e che, appoggiandosi sulle rocce, scenda fino a 200 metri sopra il livello del mare. Fronte sul mare che si disgrega.

Il fronte del ghiacciaio di Upsala, che è il più mobile, dato che si sposta di 3,5 metri ogni giorno (per questo per motivi di sicurezza non si può raggiungere da vicino) è gigantesco raggiungendo 60 km di lunghezza: è per questo che crea questi immensi, enormi, iceberg.

Ogni giorno gli iceberg mutano, ruotano su se stessi e ogni giorno si creano numerosi nuovi iceberg: per questo non potrai mai vederne due uguali!

Vi siete mai chiesti perché gli iceberg sono così azzurri? 🤔

Io sì: appena li ho visti, non me li aspettavo di queste incredibile sfumature del blu ed ho dovuto chiedere subito alla guida!

Questo colore incredibile degli iceberg è dovuto alla formazione del ghiacciaio: vi spiego meglio!

Il ghiacciaio si forma dalla caduta della neve nella zona di accumulo a monte della lingua del ghiacciaio: man mano che cade altre neve questa preme sugli strati precedenti e via via così, ogni volta che nevica. Questo porta l’eliminazione totale dell’aria tra gli strati si neve: la luce così che si riflette sul ghiacciaio ci permette di vederlo blu una volta che quella stessa neve trasformata in ghiaccio, con i movimenti del ghiacciaio, arriva fino al fronte sul mare e finalmente si spezza creando gli iceberg.

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GIORNO 4: Perito Moreno

Desideravo vedere con i miei occhi il Perito Moreno da quando, alle superiori, la mia professoressa di Spagnolo ci raccontava delle meraviglia del Sud America: aver avuto la possibilità di vederlo con i miei occhi 20 anni dopo è un sogno che si avvera.

Vi racconto!

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Il Perito Moreno si trova all’interno del Parco Nazionale Los Glaciares: per entrare occorre pagare un ticket di ingresso (noi non abbiamo dovuto pensare a niente, è stato organizzato tutto da…)

Per noi hanno organizzato una giornata favolosa, cucita sui nostri desideri: è stata incredibile perché ci ha permesso di godere del Perito Moreno e della sua magnificenza da diversi punti di vista 😍

Siamo partiti con una navigazione vicino al fronte del Ghiacciaio che ci ha fatto subito capire quanto esso sia immenso! Poi, insieme alle guide, messi i ramponi ci siamo buttati in un piccolo trekking sul ghiacciaio: semplice e alla portata di tutti permette di toccare con mano il ghiacciaio e godere di incredibili formazioni. Per finire, abbiamo trascorso il pomeriggio lungo la passerella che si snoda lungo gli altri fronti del Perito Moreno, compresa la parte più fragile, che continuamente si sgretola. Per poi concludere la nostra giornata al suggestivo “cimitero degli iceberg” una spiaggetta dove gli iceberg che si staccano dal perito Moreno finiscono la loro corsa, sciogliendosi e dove si può toccare con mano il ghiaccio vecchio fino a 1000 anni. Uno spettacolo dalla magnificenza e di una grandiosità inaudita.

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CURIOSITÀ:

  • si estende per 30 chilometri in lunghezza, il fronte è alto 60 metri ma va in profondità per 700 metri!
  • È la la terza riserva al mondo d’acqua dolce.
  • Prende il nome dal signor Moreno che di mestiere faceva il Perito (non è una battuta, è vero! Era il pioniere che lo studio nel 18esimo secolo!)
  • Il ghiacciaio è sempre in movimento (molto rapido, avanza di 2 metri al giorno!): questo perché il ghiacciaio si posa sull’acqua e non sulla roccia.
  • Quando il fronte del ghiacciaio raggiunge la sponda del lago forma una diga naturale che separa a metà il lago: l’acqua sale di livello fino a 30 metri 😱 Questa pressione erode il ghiacciaio e può succedere che il ghiaccio esploda (letterale) con forti rumori. L’ultima volta è successo nel 2016!

E con questa visita salutiamo questo lato della Patagonia per spingerci ancora più al sud, verso “la fine del mondo”: l’isola della terra del fuoco!

 

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GIORNO 5 e 6:  la terra del fuoco – Ushuaia

Arrivare alla fine del mondo è una bella emozione: una di quelle cose “assurde” per noi che viviamo dall’altro lato del mondo!

La terra del fuoco è un arcipelago di isole che si trovano al di sotto dello stretto di Magellano e sono, la cosiddetta, porta per l’Antartide.

Ushuaia è la città più al sud del mondo ed è il capoluogo della Terra del Fuoco, dell’Antartide e delle Isole dell’Atlantico del Sud. Circondata dalle Ande innevate da una parte e dal Canale di Beagle dall’altra, ha tipiche casette colorate ed una via centrale molto pittoresca (e gabbiani dal becco rosso 😛)

Pensate che la distanza con l l’Antartide è 1000 km: ovvero lo Stretto di Drake, le acque più mosse al mondo.

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È proprio ad Ushuaia che si trova il treno della Fine del Mondo: vi racconto brevemente la storia.

A fine 800 a Ushuaia nacque una colonia penale (chissà come mai proprio qui, in un posto remoto e aspro 😛): i detenuti qui lavoravano e così per necessità crearono un treno che collegava il campo della prigione con quello della foresta e passava lungo la costa davanti alla città di Ushuaia. Quando la prigione nel 47 venne chiusa ed un terremoto danneggió la linea, questa venne chiusa.

Nel 1994, la ferrovia fu ricostruita e ricominciò il servizio così come lo vediamo oggi: è stata recuperata per il suo valore storico ed è oggi la ferrovia in funzione più a sud del mondo.

Si parte dalla stazione di “Fine del Mondo”, si passa lungo la valle del Pico, ci si ferma alla stazione della Cascada de la Macarena e poi si entra nel parco nazionale e nella foresta.

È da qui che noi abbiamo continuato il tour del parco nazionale della Terra del Fuoco con la nostra guida, andando a visitare i luoghi più iconici del parco nazionale: parco creato per la tutela della foresta che qui si trova. Pensate che ben il 30% della Terra del Fuoco è torbiera!

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Da buoni italiani abbiamo pensato subito “non siamo stati fortunati con il tempo”: in realtà il tempo qui ovviamente non è mai tra i più favorevoli (chissà come mai 😛). La temperatura media dell’anno è 5 gradi, così spesso, se piove.. beh, nevica!

Esperienza assolutamente da fare: prendere un catamarano e navigare lungo il canale di Beagle, lungo il confine tra Chile e Argentina per vedere le colonie di cormorani, quelle delle foche, dei leoni e degli elefanti marini ed infine quelle dei pinguini Papua e dei pinguini Magellano (per rispettare gli animali, la visita degli animali avviene da bordo del catamarano seguendo rigide regole: ovviamente non dare da mangiare agli animali e non fare rumore molesti. Accertatevi di scegliere escursioni che siano attente al benessere animale!). Per questa esperienza, vi consiglio vestiti MOLTO caldi e impermeabili e se lo avete un binocolo o obiettivo con zoom per vedere ancora meglio gli animali.

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GIORNO 7 e 8:  BUONOS AIRES

Prima di riprendere l’aereo da Buenos Aires che ci condurrà in Italia passiamo due giorni nella capitale: sono ancora tantissime le cose da vedere!

  • Il cimitero della Recoleta: il famoso cimitero monumentale di Buenos Aires dove sono sepolti personaggi illustri della stories Argentina, tra questi il più famoso, Evita Peron, controverso personaggio della storia recente del Paese.
  • Il quartiere Soho Palermo: qui incredibili artisti di streetart hanno realizzato sulle pareti di case e negozi di intere vie coloratissime opere d’arte. Se amate la steet art ma anche la moda (con tutti i negozi super cool e designer locali) dovete assolutamente inserto nella vostra visita!
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  • Il mercato di San Telmo: con tanti banchi per mangiare streetfood, alcuni sono veri e propri ristoranti! Da provare le empanadas di El HORNERO che sono spaziali!
  • La libreria El Ateneo: considerata una delle librerie più belle al mondo (alcune classifiche la pongono come prima, altri come seconda): indubbiamente ha un fascino incredibile. I suoi libri infatti sono esposti dentro un vero e proprio teatro dell’opera completamente affrescato.

Spero che questo viaggio vi sia piaciuto e alla prossima avventura!

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