Alto Adige Sudtirol: 4 escursioni spettacolari da fare!

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Alto Adige Sudtirol: 4 escursioni spettacolari da fare!

Se avete in programma delle vacanze in Alto Adige non perdetevi questi 4 itinerari, queste 4 escursioni che se siete appassionati di trekking o avete voglia di paesaggi meravigliosi, non potete perdervi! :)

Sul mio profilo Instagram @ireneccloset nelle storie in evidenza SUDTIROL trovate maggiori informazioni :)

Giorno 1 – Giro del Sasso piatto e del Sassolungo 

Appena arrivati in Alto Adige – Südtirol per regalarci qualche giorno di relax e allenarci un po’ in vista del cammino che inizierà il 29 luglio, prima tappa Selva di Val Gardena: da qui siamo partiti per il nostro primo trekking, il giro del Sasso Piatto e del Sassolungo. 

📌 6/7 ore, 18 km, 1100 metri dislivello (contando tutti i sali/scendi)

Abbiamo parcheggiato nei pressi del Passo Sella Dolomiti Mountain Resort (parcheggio a pagamento) per poi incamminarci verso il Rifugio Col Rodella dove si tocca la cima Col Rodela con una vista magnifica sulle Dolomiti. Riscendendo per la stessa strada inizia la prima parte dell’itinerario (sentiero 557) che porta prima al rifugio Friedrich August (2.298 m) poi al Sandro Pertini (2.300 m) e infine al Sasso Piatto a 2.300 m.

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💡 Questa prima parte del percorso é piuttosto semplice, quasi pianeggiante e adatto alle famiglie con bimbi abituati a camminare o marsupi (no passeggini) senza tratti esposti. Il percorso è molto frequentato (il parcheggio delle auto alle 8.30 del mattino era già pieno), abbiamo trovato anche fila sul sentiero (per persone poco attrezzate che rallentavano in alcuni tratti). 

La seconda parte del percorso parte dal Rifugio Sasso Piatto e segue direzione Passo Sella (bivio percorso 527 e percorso 526) tra pareti di roccia, nevai, massi, pascoli, fino ad arrivare Rifugio Comici e Cittá dei sassi. 

💡 La seconda parte del percorso é meno frequentata e ha dei tratti lievemente esposti e con passaggi su nevai, presenta più dislivello. 

Giorno 2 – Passo Gardena – Rifugio e lago Pisciadù – Colfosco e deviazione per Passo Gardena 

Direzione Corvara ci siamo fermati al passo Gardena per un bellissimo trekking che si posiziona nella mia top 3 di trekking fatti in zona negli ultimi anni

📌 5/6 ore – 500 metri di dislivello in salita – 600 metri dislivello in discesa – 8 km 

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💡Percorso tecnicamente impegnativo per la presenza di percorso attrezzato con cavi di acciaio e scalette, sia in salita che in discesa. Non adatto ai principianti, non adatto a chi soffre di vertigini. 

Preso il sentiero 666, parcheggiato a passo Gardena, direzione rifugio Pisciadù, con una bellissima vista sulle cime dolomitiche, dopo un piccolo tratto quasi pianeggiante si inizia la salita verso il rifugio. Inizialmente la salita é agevole, eccezion fatta per un passaggio sul quale prestare attenzione su traversine su nevaio, poi inizia il percorso attrezzato su parete rocciosa, adatto solo a chi é esperto (non richiede attrezzatura per ferrata ma é consigliata per chi non si sente sicuro). Si arriva poi ad un pianoro che, dopo la parete quasi verticale, sembra un sogno :) Qui si apre un bellissimo paesaggio sul Rifugio Pisciadù e l’omonimo lago. Dopo una sosta in rifugio abbiamo proseguito con il sentiero 676 direzione Colfosco (presenza anche in questo caso di parete attrezzata, più breve peró del sentiero 666) fino ad arrivare ad un bellissimo ruscello di scioglimento del nevaio da dove si può prendere il sentiero 29, direzione Passo Gardena per tornare al parcheggio. 

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Giorno 3: Sass Pordoi – Rifugio Capanna Piz Fassa – Forcella Pordoi – Passo Pordoi 

📌5 ore, 7 km, 300/400 mt dislivello in salita, 900/1000 mt dislivello in discesa 

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💡Il percorso non è troppo impegnativo per chi é allenato ma con tratti tecnicamente impegnativo, fate attenzione in discesa sulla pietraia, presenza di tratti di sentieri attrezzati non adatti a chi soffre di vertigini. 

Presa la funivia da Passo Pordoi fino al Sass Pordoi, inizia qui il sentiero 627 + 638 direzione Rifugio Capanna Piz Fassa, prima parte del percorso di oggi. Dal rifugio si scende proseguendo oltre il rifugio e poi scendendo dal 627 (quindi non dalla stessa strada dell’andata) ricollegandosi poi al percorso di andata. Si scende a piedi senza prendere la funivia, lungo il sentiero che parte dal rifugio forcella Pordoi.

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Giorno 4: PASSO FALZAREGO – FUNIVIA LAGAZUOI – GALLERIE DEL LAGAZUOI DELLA GRANDE GUERRA – PASSO FALZAREGO (sentiero 402 / 401) 

💡Durata 3 ore, 639 metri di dislivello in discesa, presenza di sentiero attrezzato, presenza di sentieri esposti, non adatto a chi soffre di claustrofobia. Necessarie luci frontaline e casco. Consigliato a chi ha esperienza in montagna, le gallerie si percorrono in autonomia. 

Uno dei sentieri più belli ed emozionanti fatti nella zona e che vi consiglio vivamente.  Dopo essere saliti con la Funivia Lagazuoi, il percorso inizia da sotto il rifugio Lagazuoi, dove inizia una discesa attrezzata a tratti esposta. Prima di entrare nelle gallerie, un tratto si percorre ancora tra le trincee ed il filo spinato: impressionante. Una volta indossato caschetto (per proteggere la testa dai bassi cunicoli) e frontaline (Le luci che si mettono sulla testa), ci si immerge, letteralmente, nelle gallerie scavate per km dai soldati italiani durante la seconda guerra mondiale, in un’impervia discesa, nel cuore della montagna. Buio totale eccetto qualche sparuta feritoia, acqua che continuamente trasuda dalla roccia, gradoni scoscesi ed un forte senso di angoscia e claustrofobia: un museo a cielo aperto “esperenziale” perché ti fa immergere e percorrere la storia. 

La Galleria del Lagazuoi è stata completamente recuperata tra il 97 e il 2004 grazie al lavoro degli Alpini della Brigata Alpina Tridentina e ai volontari della Sezione di Treviso dell’Associazione Nazionale Alpini. 

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